sabato 23 luglio 2016
"vecchiume ideologico"
Il degrado nasce prima di tutto dal degrado "mentale". Penso che non sia possibile che nel ventunesimo secolo una persona non può esprime la propria opinione senza essere in qualche modo etichettato. La cosa che mi rattrista di più sono i miei coetanei (sopratutto quelli che studiano giurisprundenza), i quali passano il loro tempo a litigare su ideologie vecchie e stra vecchie. Se dici quello sei comunista, se fai le ronde se fascista, neonazista, se difendi gli animali sei verde, se fai volontariato sei radical chic, se sostieni il reddito di cittadinanza sei grillino (e se segue la risata: "ahah grillino"). Ma non capiscono che per andare avanti, per progredire, per avanzare bisogna abbandonare questo "vecchiume ideologico". L'Italia, il mondo non hanno bisogna sempre della stessa storia che si ripete, abbiamo bisogno di nuove idee! Abbiamo bisogno di vedere le cose sotto un'altra luce, dobbiamo aprire le nostre menti! Dobbiamo dimenticare il profitto, il denaro, l'odio, le guerre,,, dobbiamo cominciare a vivere gli uni per gli altri con l'unico interesse del benessere di tutti. Comte, un grande filosofo del passato, diceva che l'unico modo per raggiungere la felicità era quello di trasformare il "peso" del dovere in un sentimento disinteressato verso il prossimo.
Imitare gli altri
Imitare gli altri e arrivare sempre dopo. In questo breve articolo voglio focalizzarmi su una cosa che molto spesso si sente dire: " ah ma in Danimarca lo fanno già, ah ma Svezia funziona già, ah ma nel resto dell'Europa c'è già, ah ma c'è ovunque tranne che in Italia"...
Perchè dobbiamo arrivare sempre dopo? Perchè non facciamo mai niente prima degli altri?
L'italia, se proprio non ha il coraggio di fare il grande passo e provare qualcosa di innovativo, dovrebbe per lo meno osservare attentamente gli altri e invece di copiarli dovrebbe prendere spunto dagli errori degli altri in modo da essere sempre un passo più avanti a tutti.
Perchè dobbiamo arrivare sempre dopo? Perchè non facciamo mai niente prima degli altri?
L'italia, se proprio non ha il coraggio di fare il grande passo e provare qualcosa di innovativo, dovrebbe per lo meno osservare attentamente gli altri e invece di copiarli dovrebbe prendere spunto dagli errori degli altri in modo da essere sempre un passo più avanti a tutti.
lunedì 11 luglio 2016
l'illuminazione
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| effetti delle luci artificiali |
Questa non fantascienza, anzi è realtà in Austria. Ho avuto modo di pernottare in un paesino della Drautal e qui ho avuto l'occasione di scoprire quante stelle ci siano nel cielo, ho scoperto quanto è buio il vero buoi della notte e ho scoperto di scoprire quanta luce può fare la Luna. Tutto questo è possibile poichè dopo le 23:30 tutte le luci si spengono. Sicuramente in questi posti la necessità di avere una buona illuminazione notturna è minore, per via del poco traffico stradale, di una quasi totale assenza di furti,
| cielo dopo lo spegnimento delle luci in Austria (foto fatta da me) |
ma queste località dimostrano che ridurre l'inquinamento luminoso è possibile!
domenica 10 luglio 2016
Il Turismo italiano
Le mie esperienze di turismo in Italia sono poche. Sono stato per vari anni in Val di Fassa e recentemente, dato che studio a Milano, ogni tanto mi reco sulle sponde del Lago di Como per staccare dello stress cittadino. Mi rendo conto che sono poche le miei esperienze turistiche in Italia, ma dal mio punto di vista queste due zone rappresentano un emblematico esempio. Da una parte abbiamo le meravigliose Dolomiti e dall'altra abbiamo l'affascinante Lago di Como (o Lario). Entrambe le località sono accomunate da un grande potenziale turistico, ma se da una parte questo potenziale viene sfruttato al massimo, dall'altro il turismo stenta a decollare.
Ci sarebbero tante altre differenze, ma preferirei riportavi il caso dell'Austria, in particolare quello della Carinzia. Vi propongo questo esempio perchè molte località della Carinzia non godono dello stesso fascino che possono suscitare le Dolomiti o il Lario. Molte vallate sono povere e paesaggisticamente anonimi, eppure in qualche modo riescono a attrarre tanti turisti. L'origine di questa peculiarità può essere ricercata, in primo luogo, da una perfetta campagna pubblicitaria. Mettiamo a confronto i vari siti turistici e giudicate voi stessi:
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| dolomiti |
- La prima differenza sta nella provenienza del turista: le Dolomiti sono frequentate da tanti turisti nazionali e da tanti internazionali; il Lario è frequentato per lo più da turisti stranieri (Inglese e tedeschi).
- Tralasciando per un momento la facilità con la quale è possibili raggiungere queste località, la seconda differenza sta nella mobilità: nelle Dolomiti un turista potrebbe lasciare la sua macchina ferma nel parcheggio dell'albergo per tutta la sua permanenza per poi muoversi comodamente tra una località e l'altra utilizzando gli autobus che collegano tutti i vari paesi oppure può servirsi di piste ciclabili. Non solo, una volta raggiunta una nuova località il turista può raggiungere la sua metà tramite dei servizi di "navetta" o funivie che lo portano in quota in pochi minuti. Quindi il turismo sulle Dolomiti non è fatto solamente per quel tipo di turista che arriva e visita le varie località con la propria macchina, ma è rivolto anche ad anziani che non hanno più l'età per guidare o per camminare e ai giovani o ai turisti stranieri che magari non hanno la possibilità di venire con la propria auto. La situazione lombarda è molto diversa. Se un turista senza auto arriva a Lecco per muoversi dovrà sfruttare i quasi inesistenti servizi di trasporto pubblico interurbano o dovrà noleggiare un auto. Le piste ciclabili ci sono, ma non sono collegate tra loro e questo disincentiva il loro utilizzo. Forse le uniche cosa che favorisce gli spostamenti sono il treno e i battelli. In poche parole se arrivi senza auto sei molto limitato, ma anche avendo il proprio mezzo corri il rischio di rimanere imbottigliato nel traffico e molto spesso ci si trova a dover attraversare dei tratti di strada molto stretti e mal tenuti.
- La terza differenza sta nella promozione del territorio: Le Dolomiti sono pubblicizzate in ogni dove: tv, riviste, giornali, siti di promozioni per vacanza, siti internet ufficiali ecc... Quando il turista arriva, sa già cosa andare a vedere e sa già come raggiungerlo. Del Lario invece non si sente parlare molto.. solo ultimamente stanno nascendo delle pagine Facebook per la promozione turistica (come Montagne lago di Como, Il lario, La Valsassina), ma oltre a questo manca un canale ufficiale di promozione che invoglia veramente il turista a visitare questi meravigliosi luoghi. Inoltre il Lario è un lago che potrebbe vivere sia del turismo lacustre che di quello montano, ma molto spesso mi sono trovato di fronte a sentieri mal tenuti e mal segnalati e questo di sicuro non incentiva il turismo. Ancora il turismo montano del Lago di Como si concentra sopratutto sul turismo sportivo di alto livello (alpinismo, arrampicata, sky running) e si dimentica del turista medio che viene con tutta la famiglia.
- Quarta, man non meno importate, l'ospitalità: nelle Dolomiti il turista è nella maggior parte dei casi il benvenuto, poiché da queste parti si vive di turismo. Sul lago di Como, invece, siccome il "vivere di turismo" non è un concetto ancora molto diffuso, il turista viene trattato diversamente. Mi ricordo una volta in cui andai in una spiaggetta privata tra Lecco e Mandello, la tariffa per noleggiare una sdraio dipendeva dall'accento (5euro se il proprietario riconosceva che eri del posto, 10euro per tutti gli altri..).
Ci sarebbero tante altre differenze, ma preferirei riportavi il caso dell'Austria, in particolare quello della Carinzia. Vi propongo questo esempio perchè molte località della Carinzia non godono dello stesso fascino che possono suscitare le Dolomiti o il Lario. Molte vallate sono povere e paesaggisticamente anonimi, eppure in qualche modo riescono a attrarre tanti turisti. L'origine di questa peculiarità può essere ricercata, in primo luogo, da una perfetta campagna pubblicitaria. Mettiamo a confronto i vari siti turistici e giudicate voi stessi:
1)http://www.lakecomo.it/ (lago di Como)
2)http://www.fassa.com/ (val di Fassa, Dolomiti)
3)http://www.carinzia.at/ (Carinzia)
Come potete vedere voi stessi il primo e l'ultimo sono quelli che a primo impatto suscitano il maggiore interesse (vuoi per la semplicità, vuoi per le belle immagini del territorio).
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| berg im drautal, Austria |
In secondo luogo queste regioni austriache riescono a catturare verso di se ogni tipo di turista: il turista sportivo, il turista con la sua famiglia, il turista in cerca di relax e il turista su due ruote. In Austria si possono trovare un infinità di parchi tematici immersi nella natura sia per i più grandi che per i più piccoli, ci sono piste ciclabili perfette che collegano ogni vallata, e ci sono strade panoramiche a pagamento!
Tutto questo per dire che tante volte il turismo italiano è legato sopratutto al patrimonio artistico, ma molto spesso ci si dimentica che abbiamo dei patrimoni naturalistici di rara bellezza. Ma questi luoghi possono essere belli quanto vogliamo, ma se non si sanno sfruttare non saranno mai in grado di far vivere le persone che vi ci abitano di turismo!
mercoledì 6 luglio 2016
Inquinamento urbanistico
Una volta una ragazza Australiana mi disse che le più grandi differenze tra l'Italia e il suo Paese sono: le case a più piani e che ovunque vai vedi solo case. Pensandoci bene loro sono circa 3 volte in meno di noi e distribuiti in un Paese 25 volte più grande del nostro e quindi penso che siano normali queste differenze. Ma non è solo una questione di numeri. Loro vivono tutti concentrati in pochi agglomerati urbani molto distanti tra loro (si pensi Sydney che ha 4 milioni di persone: circa un quinto del totale!), mentre noi viviamo in tanti agglomerati urbani sparsi in ogni dove.
Non so se vi è mai capitato di prendere uno dei treni suburbani che da Milano portano a Lecco; Io l'ho preso varie volte e vi posso assicurare che per uno che come me viene da fuori è piuttosto sconcertante. Lasciamo perdere per un momento lo stato dei treni e delle ferrovie, e concentriamoci sulle case. Da Milano a Monza è come se fosse un'unica città: condomini, case orribili che vanno a pezzi, capannoni abbandonati, cemento ovunque, insomma uno scempio! Fino a qui la cosa può essere anche tollerata dato che siamo nella periferia di una grande città, ma invece dopo Monza la cosa continua: comincia a vedersi qualche campo e le montagne, ma ad ogni fermata del treno lo sguardo non può che soffermarsi sul degrado urbano. Ci avviciniamo al lago di Como, il primo paese che si incontra è Calolzio Corte: lo si vede là arroccato sul versante di una montagna, case su case, uno a destra, una a sinistra, condomini che sorgono un pò ovunque deturpando il paesaggio, case di tutti gli stili possibili e immaginabili e ovviamente tante fabbriche sulla riva del lago. Arrivati a Lecco la storia si ripete: case ovunque aggrappate alla montagna, case tutte diverse e tutte attaccate un pò come se il lago non fosse il loro tesoro, ma solo un ostacolo alla costruzione!
Insomma tutto questo disordine crea un forte inquinamento urbanistico, crea città caotiche, brutte e poco vivibili.
Ci spostiamo in Australia. Da Brisbane a Maroochydore sono quasi 100 km ed è tutta foresta. Arrivati nel paese la differenza con l'Italia è lampante: gli agglomerati urbani sembrano costruiti con il righello; ognuno al suo pezzo di terra regolare (di dimensioni simili agli altri); le case sono diverse tra loro (un pò più alte un pò più basse), ma tutte dello stesso stile e tutte sembrano come nuove; i giardini sono verdi, rigogliosi, belli; non ci sono recinzione ne separazioni, Al di fuori del paese regna la natura, l'ordine e la puliza.
Ma non serve andare così lontano per vedere queste cose; infatti se ci spostiamo in Austria la storia si ripete: tutto è ordinato, tutto è pulito e la conformazione dei paesi rispetta il territorio.
Potrei andare avanti con altri esempi, ma penso che il senso sia stato colto. Penso che la maggior parte degli italiani non si preoccupa nemmeno di questi problemi; una casa è pur sempre un casa bella o brutta che sia, una volta fatta e verniciata molti si dimenticano della parola "manutenzione". Meglio pensare a fare una casa stra bella dentro tanto del "fuori" non gli frega niente a nessuno. Una volta ho anche sentito dire: " la teniamo volutamente brutta fuori così i ladri non vengono"...
Questo Blog a nel suo titolo anche la parola "soluzioni" ed è qui che per la prima volta voglio proporvi le miei personalissime soluzioni:
Non so se vi è mai capitato di prendere uno dei treni suburbani che da Milano portano a Lecco; Io l'ho preso varie volte e vi posso assicurare che per uno che come me viene da fuori è piuttosto sconcertante. Lasciamo perdere per un momento lo stato dei treni e delle ferrovie, e concentriamoci sulle case. Da Milano a Monza è come se fosse un'unica città: condomini, case orribili che vanno a pezzi, capannoni abbandonati, cemento ovunque, insomma uno scempio! Fino a qui la cosa può essere anche tollerata dato che siamo nella periferia di una grande città, ma invece dopo Monza la cosa continua: comincia a vedersi qualche campo e le montagne, ma ad ogni fermata del treno lo sguardo non può che soffermarsi sul degrado urbano. Ci avviciniamo al lago di Como, il primo paese che si incontra è Calolzio Corte: lo si vede là arroccato sul versante di una montagna, case su case, uno a destra, una a sinistra, condomini che sorgono un pò ovunque deturpando il paesaggio, case di tutti gli stili possibili e immaginabili e ovviamente tante fabbriche sulla riva del lago. Arrivati a Lecco la storia si ripete: case ovunque aggrappate alla montagna, case tutte diverse e tutte attaccate un pò come se il lago non fosse il loro tesoro, ma solo un ostacolo alla costruzione!
Insomma tutto questo disordine crea un forte inquinamento urbanistico, crea città caotiche, brutte e poco vivibili.
Ci spostiamo in Australia. Da Brisbane a Maroochydore sono quasi 100 km ed è tutta foresta. Arrivati nel paese la differenza con l'Italia è lampante: gli agglomerati urbani sembrano costruiti con il righello; ognuno al suo pezzo di terra regolare (di dimensioni simili agli altri); le case sono diverse tra loro (un pò più alte un pò più basse), ma tutte dello stesso stile e tutte sembrano come nuove; i giardini sono verdi, rigogliosi, belli; non ci sono recinzione ne separazioni, Al di fuori del paese regna la natura, l'ordine e la puliza.
Ma non serve andare così lontano per vedere queste cose; infatti se ci spostiamo in Austria la storia si ripete: tutto è ordinato, tutto è pulito e la conformazione dei paesi rispetta il territorio.
Potrei andare avanti con altri esempi, ma penso che il senso sia stato colto. Penso che la maggior parte degli italiani non si preoccupa nemmeno di questi problemi; una casa è pur sempre un casa bella o brutta che sia, una volta fatta e verniciata molti si dimenticano della parola "manutenzione". Meglio pensare a fare una casa stra bella dentro tanto del "fuori" non gli frega niente a nessuno. Una volta ho anche sentito dire: " la teniamo volutamente brutta fuori così i ladri non vengono"...
Questo Blog a nel suo titolo anche la parola "soluzioni" ed è qui che per la prima volta voglio proporvi le miei personalissime soluzioni:
- I comuni dovrebbero cercare di contenere il consumo di suolo: incentivando la demolizione del vecchio in favore del nuovo.
- Dovrebbero vietare di costruire al di fuori dei confini urbani già esistenti, imporre dei vincoli sulla dimensione del terreno e una distanza minima tra una casa e l'altra; in modo da creare un ambiente urbano più ordinato.
- Dovrebbero incentivare la costruzione di edifici tipici, conformi al territorio.
- Sarebbe bello lasciare ad ogni quartiere la libertà di organizzare delle gare a premio per esempio per il giardino più bello, in modo tale da incentivare le persone a curare non solo l'interno, ma anche l'esterno.
E voi cosa ne pensate? anche voi notate questi problemi? Siete d'accordo con le proposte o pensate che siano inadeguate?
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| (italia --> Australia) |
La tipica casa italiana
Esiste una tipica casa italia? Sicuramente ogni regione ha la sua casa tipica, ma guardandomi intorno vedo una casa alta, una bassa; una rosa, una viola, una verde; una senza intonaco, una scolorita; una di uno stile e una di un altro. Insomma ognuno con la casa fa quello che vuole.
| (la casa italiana media) |
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| (casa a Timau, valle del But, Italia) |
che ci si rende conto di quanto degrado c'era in Italia. Qua le case sono più o meno tutte uguali, hanno tutte lo stile (spicca soltanto qualche casa ultramoderna prefabbricata), tutte sono ben colorate e tutte ben curate. Eppure queste case erano così ancora prima dello scoppio del turismo (quando c'era molta povertà), ma allora perchè sono cosi diverse dalle nostre? La risposta va cercata nelle persone che ci vivono: attente ad ogni minimo particolare, curano le case come se stessero facendo a gara di chi ha la casa più bella! E questo dona un senso di bellezza generale, invidiabile.
martedì 5 luglio 2016
Il degrado che avanza
"Degrado Italiano: osservazioni e soluzioni per un italia che non va" nasce dai sogni di un giovane ragazzo romagnolo, il quale attraverso i suoi viaggi e le sue esperienze ha realizzato che forse l'Italia non è il Paese più bello al mondo (come gli era sempre stato fatto credere).
In realtà l'Italia ha un enorme potenziale; potrebbe diventare facilmente il Paese più bello al mondo, ma troppo spesso ci attacchiamo alle bellezze storiche, culturali, artistiche per poi dimenticare che la bellezza non è fatta solo di grandi opere passate, ma essa risiede anche nella realtà che ci circonda; è come se il nostro patrimonio artistico/culturale fosse utilizzato come un alibi per nascondere un degrado che avanza inesorabile.
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